Lotta all'ipertensione

La lotta contro l’ipertensione a Niguarda si porta avanti da più di 30 anni grazie ad un ambulatorio dedicato in cui i pazienti vengono seguiti con un approccio multi-specialistico.

Sono più di 1.000 le visite effettuate all’anno e di recente la longevità e la competenza del centro sono state riconosciute con l’accreditamento assegnato dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (Siia). 
Si tratta di un riconoscimento importante per i tanti anni in prima linea contro un nemico difficile da scovare.

“La “silenziosità” della condizione, non aiuta- spiega l’internista Antonio Agrati -. L’ipertensione, infatti, ad eccezione dei casi particolarmente gravi, si distingue per la sua asintomaticità. E’ importante però individuarla perché si tratta del più importante fattore di rischio correggibile per le malattie cardiovascolari”.
Secondo i dati Siia sono 15 milioni gli Italiani che soffrono di questa condizione: tanti, ancora troppi, anche se nel corso degli anni la sensibilità e la competenza dei medici di base è cresciuta significativamente, tanto da riuscire a gestire sul territorio la maggior parte dei casi.

“Quelli che vediamo nel nostro centro- ci dice l’internista Giovanni Ferraro- sono i pazienti più complessi: quelli che non rispondono alla terapia farmacologica o che non la tollerano; oppure si tratta dei casi in cui l’ipertensione è una condizione che si accompagna ad altre malattie croniche”. 

Oltre agli internisti, a Niguarda ci si avvale della competenza dei cardiologi, dei nefrologi e degli endocrinologi a cui sono chiesti accertamenti specialistici a seconda del caso.

Importante per la diagnosi è il monitoraggio della pressione nelle 24 ore: un esame che si realizza tramite un rilevatore portatile che accompagna il paziente per tutta una giornata; una valutazione essenziale per scovare quei casi in cui la condizione può essere “mascherata”.
“Ci sono pazienti che soffrono di ipertensione da camice bianco- ci dice Agrati-. Ovvero la loro pressione risulta alta quando viene misurata dal medico, ma questo si verifica perché si agitano durante la visita”.

Esiste anche la condizione opposta. “Ovvero pazienti che dal medico si rilassano- spiega Ferraro-, la pressione si abbassa e la loro situazione di ipertesi potrebbe sfuggire agli occhi del clinico”.

Sono diversi i farmaci che danno buoni risultati nel controllo della pressione, ma molto può essere fatto anche con un cambiamento del nostro stile di vita: niente fumo, più movimento e lotta ai chili di troppo;  attenzione, ovviamente, al sale: sulle tavole degli italiani se ne consuma ancora molto di più dei 5 grammi giornalieri raccomandati. 


Un intervento per i casi più difficili…

La denervazione renale è una nuova procedura mini-invasiva in grado di ridurre in modo significativo la pressione arteriosa nei pazienti con ipertensione molto alta e non curabile attraverso i farmaci. 
“La denervazione renale- spiega Cristina Giannattasio, Direttore della Cardiologia 4–consiste nel disattivare in modo selettivo parte delle terminazioni nervose che decorrono lungo le pareti esterne delle arterie renali, determinando una duratura riduzione della pressione sanguigna”. A Niguarda la tecnica coinvolge le équipe della Radiologia interventistica, Emodinamica, Rianimazione 3, Cardiologia 4 insieme agli specialisti del Dipartimento Medico.

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