Trapianto di midollo: come si realizza?

 

Il trapianto di midollo, o più correttamente trapianto di cellule staminali ematopoietiche, è una procedura che per molti pazienti affetti da malattie maligne (linfomi, leucemie-mielodisplasie, mielomi) e non maligne (come ad esempio l'anemia aplastica severa) rappresenta una possibilità di cura unica. Il midollo osseo è un organo in grado di generare le cellule del sangue (globuli bianchi, rossi e piastrine), che svolgono un ruolo fondamentale per il nostro sistema immunitario. Le cellule staminali, necessarie per il trapianto si trovano all'interno delle ossa e non vanno confuse con il midollo spinale.


Autologo o allogenico

Il trapianto si definisce autologo quando le cellule staminali infuse sono del paziente stesso, mentre si definisce allogenico quando le cellule staminali sono raccolte da un donatore come un familiare, o un donatore volontario al di fuori dei legami di parentela.Il trapianto, non è un intervento chirurgico, ma consiste nell'infusione delle cellule staminali per via endovenosa, dopo che il paziente ha ricevuto un ciclo di terapia chemio-radioterapica che ha lo scopo di ridurre al minimo la malattia di base. Il ricovero post-trapianto ha una durata variabile tra le due settimane e un mese. La degenza, inoltre, è trascorsa in particolari camere in cui si riduce al minimo il rischio di contrarre infezioni.


La compatibilità

In caso di trapianto allogenico, si deve individuare prima un donatore compatibile e in buone condizioni di salute (idoneo). Il primo passo prevede di prendere in considerazione i fratelli del paziente, a cui si chiede di testare la compatibilità con un semplice prelievo di sangue. Ogni fratello, infatti, ha una possibilità del 25% di essere identico al paziente. Qualora nessuno tra sorelle e fratelli risultasse compatibile e idoneo, si può aprire la ricerca, prevista dal Servizio Sanitario Nazionale, di un donatore non famigliare nel registro nazionale e in quello internazionale.


Il trapianto aploidentico

La probabilità per un paziente italiano di reperire un donatore compatibile si aggira intorno al 70%. Se anche la ricerca nei registri fallisse, si procede a valutare famigliari compatibili solo per metà. In questi casi si parla di trapianto aploidentico e la ricerca di possibili donatori si estende anche ai figli, cugini e ad altri parenti.


Il centro di Niguarda

Il trapianto è un percorso terapeutico lungo che richiede specifiche competenze. Il paziente deve essere affidato ad una squadra esperta e certificata nel campo, che sappia gestire tutte le fasi, dalla ricerca del donatore, alla preparazione del paziente, al ricovero. L'équipe, inoltre, segue per sempre il paziente trapiantato. Il Centro trapianti di midollo di Niguarda è stato il primo centro milanese ad essere accreditato per il trapianto da donatore non familiare ed ha eseguito ad oggi oltre 500 trapianti allogenici e più di 1.000 trapianti autologhi.


Hai midollo? Diventa donatore a Niguarda

Per iscriversi al Registro Donatori occorre avere un'età compresa tra i 18-35 anni, un peso corporeo superiore ai 50 Kg e godere di buona salute. Per iscriversi al Registro è sufficiente sottoporsi al prelievo di una piccola quantità di sangue, che serve per eseguire la tipizzazione genetica, e firmare l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR). I controlli successivi, per valutare l’effettiva idoneità del donatore, vengono realizzati in occasione di un'eventuale chiamata proprio perché questa potrebbe avvenire anche a diversi anni dall’iscrizione. A Niguarda chi vuole diventare donatore, munito di documento d’identità e tessera sanitaria, deve effettuare la registrazione al Centro Donazioni di Sangue, recandosi, senza appuntamento, presso lo sportello amministrativo del SIMT – Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale. 


Dove

SIMT-Area Nord, Blocco Nord, Sezione A, piano terra; orari: lun-ven 8.00-12.00.

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