Tumore dell’ovaio cure più efficaci con i PARP-inibitori: olaparib per i tumori con mutazioni BRCA

 Tumore dell'ovaio farmaci PARP inibitori

In Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 5 mila casi di tumore dell’ovaio. L’arsenale terapeutico a disposizione di medici e pazienti negli ultimi anni si è arricchito con una particolare classe di farmaci -i PARP inibitori- che si sono dimostrati efficaci in casi specifici. Il farmaco olaparib che rientra in questa categoria di farmaci ha recentemente dimostrato una buona efficacia nelle pazienti con carcinoma ovarico con mutazione nei geni BRCA.

Tumore dell'ovaio e geni BRCA1 e BRCA2

Alla base del tumore ovarico vi sono diversi fattori. Mentre alcuni sono modificabili attraverso lo stile di vita, altri sono presenti sin dalla nascita e non si possono modificare in alcun modo. E’ questo il caso di alcune particolari mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2. Chi le possiede ha maggiori probabilità di sviluppare un tumore come nel caso dell’attrice Angelina Jolie. “Ciò accade perché questi geni mutati portano alla produzione di proteine che hanno una capacità di riparare i danni al DNA con un’efficienza nettamente inferiore rispetto a quelle prodotte in assenza di mutazione- spiegano gli oncologi-. Ecco perché, proprio per l’incapacità di riparare il DNA, le cellule accumulano più mutazioni che possono portare alla trasformazione tumorale”.

PARP inibitori

Negli anni grazie alla ricerca gli scienziati hanno scoperto che alcune proteine della famiglia PARP sono fondamentali per riparare i danni al DNA ed in particolare nelle cellule tumorali con mutazione BRCA. Un meccanismo che quando viene inibito porta alla morte di queste cellule a causa di un sovraccarico di errori a livello del DNA. Partendo da questa osservazione, negli anni sono stati sviluppati i PARP inibitori, farmaci capaci di cancellare l’effetto riparatorio delle proteine PARP. La loro azione consiste dunque nell’annullamento dei meccanismi di riparazione del DNA nelle cellule neoplastiche dell’ovaio, con la conseguente morte delle cellule malate. “Alla luce dei risultati ottenuti con i PARP inibitori- indicano gli specialisti - l’esecuzione del test genetico per le mutazioni BRCA al momento della diagnosi assume un ruolo fondamentale. Solo in questo modo siamo in grado di indentificare tempestivamente le pazienti che possono beneficiare di un trattamento in grado di cambiare la storia della malattia”.

Le cure per il tumore ovarico

Le opzioni terapeutiche per il tumore ovarico sino ad oggi sono state limitate. Infatti in base allo stadio iniziale di malattia si poteva intervenire con la chirurgia o con la chemioterapia, con due soli farmaci tradizionalmente più efficaci (carboplatino e paclitaxel). I PARP-inibitori sono destinati a riscrivere la storia del trattamento del tumore dell’ovaio e lo scenario terapeutico si amplierà anche con l’avvento dell’immunoterapia.
 

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