Cuore: muoviti e allontana i fattori di rischio

Una sana dose di attività fisica per mantenersi in salute e per mantenere in forma il nostro cuore. Ma in che modo questa buona abitudine allontana i fattori di rischio cardiovascolari? E poi, come si sceglie l’attività più adatta? Abbiamo chiesto qualche consiglio agli specialisti della cardio.


L’attività fisica fa bene al cuore...

L'attività fisica- che non é l'equivalente di attività sportiva, anche se la maggior parte degli sport richiede un certo impegno fisico- agisce a più livelli sul sistema cardiovascolare e sul metabolismo. Sono soprattutto gli effetti sul metabolismo quelli che contrastano i classici fattori di rischio cardiovascolare: pensiamo all'obesità, non tanto come conseguenza diretta del consumo calorico, ma come una modifica del modo di "bruciare" zuccheri e grassi indotta dalla attività fisica. Pensiamo al diabete- in particolare al diabete di tipo II, che compare generalmente dopo i 50 anni ed é fortemente condizionato dalle abitudini alimentari e dallo stile di vita- e alla dislipidemia, ovvero l'eccesso di grassi nel sangue, siano essi il più noto e temuto colesterolo o i trigliceridi, i grassi che il nostro organismo produce a partire dagli zuccheri in eccesso, altrettanto temibili per la salute delle nostre arterie.


Vantaggi

L'attività fisica regolare nel medio-lungo termine migliora, inoltre, la capacità di vasodilatazione e di utilizzo periferico dell'ossigeno, con un effetto complessivo di prevenzione dell'ipertensione. C’è anche una riduzione della frequenza cardiaca a riposo e/o dell'accelerazione dei battiti cardiaci in corso di esercizio. Quindi un cuore che batte a una frequenza minore, producendo una pressione più bassa, "lavora" di meno e ci si può aspettare che duri di più.
Quali sono le caratteristiche che l’attività fisica deve avere perché abbia un impatto positivo sul cuore?
Non esiste una regola valida per tutti. Anche in ambito di prevenzione cardiovascolare, vanno considerati l'età, il livello di allenamento, la presenza o meno di altre malattie (ad esempio artrosi o esiti di fratture). Esistono però due principi che possiamo considerare universali: primo, qualunque attività é meglio di niente, e secondo, una certa regolarità é importante. Quindi se proprio non possiamo dedicare tempo all'attività fisica, è meglio parcheggiare un po' lontano da casa o dal posto di lavoro e proseguire a piedi. Allo stesso modo si può scendere una fermata prima dall'autobus o dalla metro e incamminarsi possibilmente ad una buona andatura (almeno 800 m/1 km in 10 minuti). Ancora: usare le scale anziché prendere l'ascensore.


Rinunciare a qualche comodità ci fa bene…

Sì, teniamo a mente queste tre cose. La prima: affinché l'attività fisica abbia qualche effetto cardiovascolare, deve costarci un po' di sforzo cardiorespiratorio- non solo muscolare (è la cosiddetta attività aerobica). La seconda: é preferibile mettere in movimento il nostro corpo (quindi cammino, corsa, nuoto, bicicletta, canottaggio, ma anche, se ci piacciono, sci, tennis, e, perché no, una partita di pallone) rispetto ad attività che prevedano lo spostamento di oggetti (pesistica). Infine é sconsigliabile intraprendere attività impegnative senza allenamento, specie dopo i 50 anni. Ci vuole costanza e regolarità. Diciamo che una frequenza di attività pari a 2-3 volte la settimana è necessaria per ottenere gli effetti desiderati. Inoltre improvvisarsi "sportivi" può essere pericoloso. 


Scegliere l’attività sportiva più adatta

Finora abbiamo parlato soprattutto di attività fisica nell'ambito della prevenzione cardiovascolare, riferendoci soprattutto agli adulti. Se parliamo invece di sport nel caso di giovani, ragazzi e bambini, gli obiettivi sono molteplici e diversi, così come le motivazioni. Le preferenze, l'attitudine, le opportunità, le disponibilità economiche, le opinioni dei genitori, in un soggetto sano contano, inevitabilmente e anche giustamente, più che il parere del medico o del cardiologo. Però a tutte le età l'avvio di un'attività sportiva regolare nel nostro paese, salvo che non si tratti di sport a impatto cardiovascolare vicino a zero, come il golf, richiede, giustamente, una valutazione di idoneità medica e un elettrocardiogramma. Il che dovrebbe consentire di intercettare le condizioni potenzialmente a rischio.


L’importante è muoversi…

Sicuramente, scegliamo qualcosa di adatto a noi in base all’età, peso, allenamento, organizzazione della vita quotidiana, stato di salute non solo cardiovascolare, e, anche, che ci piaccia - magari dopo aver provato attività differenti.