Cura, insegnamento, ricerca.
La nostra mission da oltre 80 anni
Niguarda è un Grande Ospedale Metropolitano con competenze sociosanitarie per cure territoriali.
Sede di tutte le specialità cliniche e chirurgiche per l’adulto e il bambino, è un centro di riferimento per Milano, dove ha sede, per la Regione Lombardia e per l'Italia.
L'insieme di queste due realtà ne definisce l’orientamento: integrare le cure specialistiche con quelle sociosanitarie territoriali, in sinergia con tutti gli attori coinvolti nella tutela della salute del cittadino.
Nel 2020 è l’unico centro italiano ad entrare nella “top 50” dei migliori ospedali al mondo secondo la rivista americana Newsweek.
Aperto il 10 ottobre 1939, si è evoluto nel tempo e soprattutto nell’ultimo decennio ha affrontato una complessa trasformazione strutturale e organizzativa in cui multidisciplinarietà, tecnologia e integrazione sono stati gli elementi chiave del suo cambiamento.
La sua identità ruota intorno a 4 caratteristiche peculiari:
40 sale operatorie, 350 ambulatori, oltre 70 reparti, 1.167 posti letto: a Niguarda ci prendiamo cura tutte le patologie dell’adulto e del bambino, affrontate con un approccio multidisciplinare.
L’Ospedale è in grado di gestire in modo particolare patologie altamente complesse grazie alle competenze sull’urgenza e sul trauma, con attività ultraspecialistiche e ad un approccio multidisciplinare.
Grazie ai servizi e ai presidi territoriali e alla collaborazione con Enti esterni, Niguarda è impegnato nella gestione dell’intero processo di cura dei pazienti cronici anche fuori dalle mura ospedaliere, in una logica di continuità socio-assistenziale.
La spinta la continuo miglioramento della cure rappresenta per i professionisti uno stimolo a studiare, sperimentare e fare ricerca. Per questo Niguarda è un polo per la ricerca scientifica e attrazione per i professionisti che richiedono un aggiornamento accreditato altamente qualificato.
Centro di riferimento nazionale e regionale per la cura e la diagnosi di numerose patologie, tra cui molte malattie rare, Niguarda è anche uno dei principali centri trapianti della Lombardia, eccellenza per le patologie cardiache, per le malattie tempo-dipendenti, i grandi traumi e l’emergenza.
L’alta professionalità degli operatori si integra con le più recenti ed avanzate tecnologie: RMN, PET, Radiologia interventistica, chirurgia robotica, gamma knife, acceleratori lineari, ultrasuoni focalizzati, camere iperbariche.
Niguarda è un luogo di cura e cultura per la salute, conoscerlo significa entrare in contatto con oltre 4.500 operatori, di cui circa 750 medici e oltre 2.000 tra infermieri, tecnici sanitari e della riabilitazione e ostetriche.
Scopri quali
Il 10 ottobre 1939 l’ospedale accoglieva il suo primo paziente.
La scelta di costruire un nuovo ospedale a nord della città si inseriva in un complesso di operazioni economico-infrastrutturali che dovevano rispondere alle necessità emergenti della popolazione.
Per realizzarlo fu necessario mettere in campo professionisti di diversi settori con nuove idee in campo architettonico e urbanistico. Da sempre, infatti, Niguarda ha rappresentato un modello e un riferimento anche per quanto riguarda l'architettura ospedaliera: in Italia, forse per la prima volta, la tipologia a padiglioni fu coniugata con l'ospedale monoblocco tipico degli Stati Uniti.
Come progettisti furono interpellati l'ing. Giulio Marcovigi e l'arch. Giulio Arata con la sovrintendenza sanitaria del prof. Enrico Ronzani.
In 7 anni di lavori (il cantiere fu aperto ufficialmente nel 1932), gli oltre 1.000 operai portarono a compimento un progetto ambizioso e innovativo: su una superficie di 322 mila metri quadrati, furono edificati quasi 55.000 metri quadrati di edifici, 132mila occupati da strade e piazzali, 135 mila sistemati a giardino e prato, con pini, abeti, cipressi, magnolie, olmi, betulle….Il “più bell’ospedale giardino d’Europa”, come fu definito in quegli anni, aveva all’apertura 1.500 posti letto, oltre ai 775 per il personale di assistenza.
I punti di forza dell’ospedale del ‘39, rivoluzionario per l’epoca, erano una maggiore attenzione al contenimento delle infezioni ospedaliere, grazie una minore promiscuità dei malati, e una migliore organizzazione dello spazio. La planimetria rifletteva queste caratteristiche: numerosi padiglioni messi in comunicazione attraverso porticati e strade sopraelevate, con tetti adibiti ad aree di convalescenza. Nei sotterranei si costruì un’efficiente rete di cunicoli per il trasporto intra-ospedaliero.
L'imponente architettura razionalista, tipica degli anni '30, e le opere d’arte qui conservate fanno di Niguarda un luogo tutelato dalle belle arti.
Nel 1978 l'ospedale acquisisce una sua autonomia dall’Ospedale Policlinico di Milano. Nel 1993 viene individuato come ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione e riconosciuto Azienda Ospedaliera.
Nei primi anni del 2000 Niguarda ha intrapreso un programma pluriennale di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico e organizzativo, concluso nel 2014. Questo percorso ha portato al superamento del concetto tradizionale di reparto a favore di un approccio multidisciplinare adeguato alle differenti necessità del paziente.
Dai numerosi padiglioni del progetto originale, l’ospedale si è riorganizzato in tre grandi poli, blocco DEA, blocco Sud e blocco Nord, che corrispondono rispettivamente aree a differente intensità di cura:
Nel 2016, con la riforma del sistema socio- sanitario della Regione Lombardia, Niguarda acquisisce una serie di competenze e attività sociosanitarie e viene costituita l’Azienda Socio – Sanitaria Territoriale (ASST) Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.
Sede di tutte le specialità cliniche e chirurgiche per l’adulto e il bambino, è un centro di riferimento per Milano, dove ha sede, per la Regione Lombardia e per l'Italia.
L'insieme di queste due realtà ne definisce l’orientamento: integrare le cure specialistiche con quelle sociosanitarie territoriali, in sinergia con tutti gli attori coinvolti nella tutela della salute del cittadino.
Nel 2020 è l’unico centro italiano ad entrare nella “top 50” dei migliori ospedali al mondo secondo la rivista americana Newsweek.
Aperto il 10 ottobre 1939, si è evoluto nel tempo e soprattutto nell’ultimo decennio ha affrontato una complessa trasformazione strutturale e organizzativa in cui multidisciplinarietà, tecnologia e integrazione sono stati gli elementi chiave del suo cambiamento.
La sua identità ruota intorno a 4 caratteristiche peculiari:
1) Assistenza completa
40 sale operatorie, 350 ambulatori, oltre 70 reparti, 1.167 posti letto: a Niguarda ci prendiamo cura tutte le patologie dell’adulto e del bambino, affrontate con un approccio multidisciplinare.
2) Trattamento di patologie ad elevata complessità
L’Ospedale è in grado di gestire in modo particolare patologie altamente complesse grazie alle competenze sull’urgenza e sul trauma, con attività ultraspecialistiche e ad un approccio multidisciplinare.
3) Continuità assistenziale
Grazie ai servizi e ai presidi territoriali e alla collaborazione con Enti esterni, Niguarda è impegnato nella gestione dell’intero processo di cura dei pazienti cronici anche fuori dalle mura ospedaliere, in una logica di continuità socio-assistenziale.
4) Polo di ricerca e formazione
La spinta la continuo miglioramento della cure rappresenta per i professionisti uno stimolo a studiare, sperimentare e fare ricerca. Per questo Niguarda è un polo per la ricerca scientifica e attrazione per i professionisti che richiedono un aggiornamento accreditato altamente qualificato.
Centro di riferimento nazionale e regionale per la cura e la diagnosi di numerose patologie, tra cui molte malattie rare, Niguarda è anche uno dei principali centri trapianti della Lombardia, eccellenza per le patologie cardiache, per le malattie tempo-dipendenti, i grandi traumi e l’emergenza.
L’alta professionalità degli operatori si integra con le più recenti ed avanzate tecnologie: RMN, PET, Radiologia interventistica, chirurgia robotica, gamma knife, acceleratori lineari, ultrasuoni focalizzati, camere iperbariche.
Niguarda è un luogo di cura e cultura per la salute, conoscerlo significa entrare in contatto con oltre 4.500 operatori, di cui circa 750 medici e oltre 2.000 tra infermieri, tecnici sanitari e della riabilitazione e ostetriche.
I PRIMATI DI NIGUARDA
Ci sono alcune date che ci ricordano i numerosi primati raggiunti dall’ospedale che hanno dato vita a vere e proprie avanguardie nel panorama medico italiano ed internazionale.Scopri quali
1940 | Nasce a Niguarda il primo laboratorio italiano di Microbiologia. |
1956 | Il Prof. De Gasperis esegue il primo intervento a “cuore aperto” su una bambina di 18 mesi. Si tratta del primo caso in Italia di intervento in circolazione extracorporea. Apre la Divisione di Chirurgia Toracica, prima in Italia. |
1958 | Per la prima volta in Italia apre all’interno del reparto di Pediatria una scuola elementare per i piccoli ricoverati. |
1960 | Il Prof. De Gasperis applica, per la prima volta in Italia, alla circolazione extracorporea l’ipotermia profonda che permette di “tener fermo” il cuore per tempi relativamente lunghi. |
1961 | Il Prof. De Gasperis esegue il primo intervento in Italia di applicazione di pacemaker artificiali. |
1963 | Si eseguono per la prima volta in Italia le sostituzioni valvolari con protesi artificiali. Si istituisce nello stesso anno la prima scuola italiana per terapisti della riabilitazione. |
1967 | Viene istituita la prima Unità di Cura Intensiva Coronaria italiana. |
1969 | Per la prima volta in un ospedale italiano viene introdotto l’impiego della ecocardiografia. Apre l’Istituto di Radioterapia e Medicina Nucleare, uno dei più grandi istituti ospedalieri in tutta Italia. |
1971 | Sotto la direzione di Luigi Donati il Centro Grandi Ustionati apre la prima banca dei tessuti italiana, anticipatrice di tutte le terapie attualmente in uso. |
1972 | Si esegue il primo trapianto italiano di rene da vivente. |
1976 | Apre la prima Neurorianimazione italiana. |
1978 | Apertura, secondo legge n.180, della prima Divisione di Psichiatria in Italia. |
1979 | Si istituisce il Servizio di Neuroradiologia, tra i più apprezzati in campo internazionale. |
1981 | La “Sezione di Degenza dell’Istituto di Radioterapia e Medicina Nucleare” diviene ufficialmente la “Divisione di Oncologia Falck”, fra le prime Oncologie Mediche Ospedaliere in Europa e la prima Oncologia Medica Ospedaliera in Italia. |
1983 | Si esegue il primo trattamento in Italia della retinopatia del pre-termine (ROP) tramite crioterapia. |
1984 | Nasce il Centro “V. Di Capua” per la riabilitazione equestre dei bambini, primo esempio italiano di ippoterapia in un ospedale. |
1985 | Si esegue il primo trapianto cardiaco e il primo trapianto di fegato. |
1988 | Sotto la guida del Prof A. Pellegrini viene eseguito, tra i primi in Europa e al mondo, l'impianto di cuore artificiale come ponte al trapianto cardiaco in un paziente con grave quadro di scompenso. |
1994 | Fondato il Centro di Chirurgia dell’Epilessia, unica struttura in Italia. La progettazione e la direzione del Centro viene affidata al Prof. Claudio Munari, riconosciuto leader internazionale nel campo della epilessia. |
2000 | Nascono otto gemellini: primo caso al mondo per il peso medio dei piccoli. |
2001 | Si esegue a Niguarda il primo trapianto di fegato da donatore vivente su ricevente adulto (utilizzando l'emifegato dx). |
2004 | Prima terapia a bersaglio molecolare per il carcinoma colonrettale. |
2005 | Si realizza il primo trapianto fegato e pancreas e nasce la “Banca del Cervello”. |
2006 | Cristina Nicole: primo caso in Italia di una bambina nata da mamma in morte cerebrale. Nello stesso anno: primo caso in Italia in cui si realizza un trapianto di fegato in due ospedali e primo trapianto di fegato pediatrico da vivente. |
2007 | Con oltre 3.600 trapianti dal 1976 arriva il primato delle donazioni. |
2008 | Trapiantato cuore artificiale in un bambino di 13 mesi. |
2009 | Con 38 interventi effettuati a Niguarda va il primato italiano per i trapianti di cuore. |
2012 | Pubblicazione sulla rivista Nature della "biopsia liquida" per il carcinoma del colon-retto metastatico che, in modo non invasivo, consente la diagnosi di mutazioni del DNA tumorale nel sangue. La biopsia liquida per il carcinoma del polmone viene approvata per la routine nel 2014. |
2015 | A Niguarda nel 2015 è stato effettuato il primo trapianto in Italia di fegato a cuore fermo. Eseguito il 1.000esimo trapianto di cuore. Scoperta di TRK come bersaglio terapeutico diagnostico dei tumori solidi e prime terapie anti HER2 per il carcinoma del colon retto. |
2016 | Eseguita a Niguarda innovativa procedura di trapianto per curare il diabete di tipo 1 (infusione di cellule pancreatiche nell'omento). E' il primo caso in Europa e il quarto al mondo. Pubblicata sulla rivista Scientific Report la scoperta “made in Niguarda” sulla Leucemia Mieloide Acuta: in un paziente su due trovata sequenza di DNA non umano alla base dell’alterazione genetica. |
2018 | A Niguarda sono stati effettuati la metà dei trapianti di fegato a cuore fermo realizzati a livello nazionale (50% della casistica italiana da quando questa tecnica ha preso il via). Nello stesso anno Niguarda risulta il centro italiano ad avere effettuato il maggior numero di trapianti di cuore. Primo trapianto in Italia di fegato da donatore con HIV. Il Niguarda Cancer Center viene riconosciuto da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) Centro per le Sperimentazioni di Fase 1 (la Fase “First in Human”) in Ematologia e in Oncologia. |
2019 | Effettuato il trapianto di fegato n.2000. Per la prima volta in Italia si è intervenuti sul dotto di Botallo pervio in bambini prematuri con un intervento mini-invasivo. |
2020 | Apre il primo ambulatorio intra-ospedaliero per vaccinazioni dei pazienti fragili Niguarda nella “top 50” dei migliori ospedali del mondo secondo la prestigiosa rivista america “Newsweek”, unico centro italiano |
STORIA
Il 10 ottobre 1939 l’ospedale accoglieva il suo primo paziente.
La scelta di costruire un nuovo ospedale a nord della città si inseriva in un complesso di operazioni economico-infrastrutturali che dovevano rispondere alle necessità emergenti della popolazione.
Per realizzarlo fu necessario mettere in campo professionisti di diversi settori con nuove idee in campo architettonico e urbanistico. Da sempre, infatti, Niguarda ha rappresentato un modello e un riferimento anche per quanto riguarda l'architettura ospedaliera: in Italia, forse per la prima volta, la tipologia a padiglioni fu coniugata con l'ospedale monoblocco tipico degli Stati Uniti.
Come progettisti furono interpellati l'ing. Giulio Marcovigi e l'arch. Giulio Arata con la sovrintendenza sanitaria del prof. Enrico Ronzani.
In 7 anni di lavori (il cantiere fu aperto ufficialmente nel 1932), gli oltre 1.000 operai portarono a compimento un progetto ambizioso e innovativo: su una superficie di 322 mila metri quadrati, furono edificati quasi 55.000 metri quadrati di edifici, 132mila occupati da strade e piazzali, 135 mila sistemati a giardino e prato, con pini, abeti, cipressi, magnolie, olmi, betulle….Il “più bell’ospedale giardino d’Europa”, come fu definito in quegli anni, aveva all’apertura 1.500 posti letto, oltre ai 775 per il personale di assistenza.
I punti di forza dell’ospedale del ‘39, rivoluzionario per l’epoca, erano una maggiore attenzione al contenimento delle infezioni ospedaliere, grazie una minore promiscuità dei malati, e una migliore organizzazione dello spazio. La planimetria rifletteva queste caratteristiche: numerosi padiglioni messi in comunicazione attraverso porticati e strade sopraelevate, con tetti adibiti ad aree di convalescenza. Nei sotterranei si costruì un’efficiente rete di cunicoli per il trasporto intra-ospedaliero.
L'imponente architettura razionalista, tipica degli anni '30, e le opere d’arte qui conservate fanno di Niguarda un luogo tutelato dalle belle arti.
La storia recente
Nel 1978 l'ospedale acquisisce una sua autonomia dall’Ospedale Policlinico di Milano. Nel 1993 viene individuato come ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione e riconosciuto Azienda Ospedaliera.
Nei primi anni del 2000 Niguarda ha intrapreso un programma pluriennale di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico e organizzativo, concluso nel 2014. Questo percorso ha portato al superamento del concetto tradizionale di reparto a favore di un approccio multidisciplinare adeguato alle differenti necessità del paziente.
Dai numerosi padiglioni del progetto originale, l’ospedale si è riorganizzato in tre grandi poli, blocco DEA, blocco Sud e blocco Nord, che corrispondono rispettivamente aree a differente intensità di cura:
- emergenza-urgenza
- alta intensità (fra cui trapianti, oncoematologia e chirurgia specialistica)
- media intensità e materno infantile
Nel 2016, con la riforma del sistema socio- sanitario della Regione Lombardia, Niguarda acquisisce una serie di competenze e attività sociosanitarie e viene costituita l’Azienda Socio – Sanitaria Territoriale (ASST) Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.
ULTIMO AGGIORNAMENTO 24 gennaio 2023 -
Ufficio comunicazione