“Oggi penso che quello che a Gabriele è stato tolto alla nascita gli è stato dato sotto altri punti di vista. E’ un bambino allegro, molto ricercato dai suoi amici e tenuto in grande considerazione dai suoi insegnati. Le difficoltà dell’inizio oggi sono così lontane”

Atresia intestinale: la storia di Gabriele

E’ un bambino di 8 anni, socievole, allegro, solare con il pallino per gli sport-. Ci dice orgogliosa mamma Luana-. Alterna partite di pallone con le bracciate in vasca. Ha, infatti, una predisposizione per il nuoto. Nonostante la tenera età ha già dimestichezza con tutti gli stili. E poi c’è la passione per il golf, si diverte tantissimo col papà a mandare la pallina in buca”. E chi si riesce ad immaginare che alla nascita la storia di Gabriele era tutta in salita? Una grave atresia digiunale multipla ha tenuto tutti sulla corda. La porzione di intestino sano era circa la metà. Eppure la sua storia è a lieto fine. Mamma Luana ce la racconta.


Quando vi siete accorti del problema?

Ancora in gravidanza. Ci siamo resi conto che c’era qualcosa che non andava in occasione dell’ecografia alla 28esima settimana. Così siamo stati indirizzati prima all’ospedale di Como e poi al Niguarda.


E’ stato un periodo di incertezza…

Ci dissero che l’entità del problema si poteva conoscere solo dopo la nascita. Anche la gravidanza non è stata facile. C’era un accumulo e un ristagno di liquidi che rendeva tutto più difficile: avevo difficoltà respiratorie, non era facile dormire, alimentarsi o anche solo stare seduta. La nascita è però avvenuta a termine, dopo un parto naturale abbastanza complesso. A dare problemi c'era la pancia molto dilata del piccolo. Appena nato ho avuto giusto qualche istante per vederlo e poi i neonatologi l’hanno portato via per iniziare le procedure con cui rimuovere il liquido in eccesso nella sua pancia.


Quando l’intervento?

Due giorni dopo la nascita. E’ entrato in sala operatoria intorno alle 13 e poi ci hanno avvisati verso mezzanotte che l’intervento era terminato. Siamo andati nello studio del Dottor Falchetti che ci ha aggiornato su quanto era stato fatto. Ci disse che avevano trovato una situazione più complicata di quanto si aspettassero. Si trattava di un’atresia digiunale multipla con diversi tipi di interruzione: l’intestino sano era circa la metà. Per correggere erano ricorsi ad una tecnica innovativa, raramente applicata nel neonato. Chiesi se c’erano delle casistiche per capire quali potevano essere le chance di successo. Ma la malformazione era rara e le tecniche chirurgiche adottate non avevano praticamente termini di paragone. 


Come si è evoluta la situazione?

Gabriele è stato quasi 4 mesi in Terapia Intensiva Neonatale. C’è stato bisogno anche di un secondo intervento. Mentre un’altra operazione ancora è stata necessaria per innestare un tubicino nella safena, sulla gamba, per la flebo notturna attraverso cui si alimentava. Di giorno abbiamo iniziato a dargli 10 ml di latte ogni due ore. Poi, dopo circa un mese dalla dimissione, abbiamo provato ad aumentare le dosi a piccoli step togliendo il catetere. 


Com’è andata?

All’inizio era complesso fargli prendere peso. Il primo anno è stato davvero molto difficile. Ma poi,  poco a poco, insistendo, le cose hanno iniziato ad andare per il meglio. Non è stato facile ma conservo un bel ricordo anche della permanenza in Terapia Intensiva. Viviamo nella provincia di Como, così io e mio marito ci davamo il cambio per rimanere al fianco di Gabriele, tutti giorni. Quelle poche giornate che non siamo riusciti ci hanno pensato il personale del reparto o gli altri genitori conosciuti a portagli una carezza anche per noi. Oggi penso che quello che a Gabriele è stato tolto alla nascita gli è stato dato sotto altri punti di vista. E’ un bambino allegro, molto ricercato dai suoi amici e tenuto in grande considerazione dai suoi insegnati. Le difficoltà dell’inizio oggi sono così lontane.