Allergia ai pollini: non solo in primavera

Sono più di 10 milioni gli Italiani che, per colpa dei pollini, si ritrovano a fare i conti con occhi arrossati, rinite e, nei casi più gravi, asma. Si pensa ai pollini e alla primavera come periodo nero, ma la "stagione degli satrnuti" non si limita solo a questi mesi. Esiste, infatti, un calendario pollinico che incomincia, qui al Nord, con cipressi e noccioli a fine inverno, passa per betulle e graminacee in primavera e termina con l’ambrosia in estate. 

 

Come contrastare l’allergia

Innanzitutto occorre rivolgersi ad un centro specializzato per condurre tutte le indagini richieste per capire a cosa si è allergici. L’allergologia di Niguarda è centro di riferimento regionale ed è in grado di offrire tutti i test necessari.Tra le terapie ci sono gli antistaminici e i cortisonici: tutti farmaci che, nell’arco di un breve periodo, possono dare ottimi risultati. C’è poi il vaccino desensibilizzante che, somministrato quattro o cinque mesi prima della stagione pollinica, fornisce una copertura specifica.

 

Allergie e inquinamento

Tra i fattori messi alla sbarra ci sono anche l’inquinamento e, in generale, la scarsa qualità dell’aria, anche se la conoscenza dei meccanismi presenta delle zone d’ombra ancora da indagare. I diversi inquinanti dei gas di scarico delle macchine, soprattutto dei diesel, delle industrie e degli impianti di riscaldamento, incidono in maniera negativa sui soggetti asmatici. C’è inoltre una correlazione diretta con l’iperattività bronchiale. Ma non si sa ancora chiaramente se gli inquinanti aumentino direttamente la sensibilizzazione allergica. È stato, invece, dimostrato già da diversi anni come i residui di combustione del diesel aumentino la concentrazione delle proteine allergeniche nei pollini stessi.

 

Quali consigli seguire?

Ce ne sono molti. Non uscire, per esempio, nelle giornate ventose e nelle ore più calde: in questi momenti, infatti, la concentrazione dei pollini è maggiore. E’ bene, poi,fare la doccia e lavare i capelli frequentemente, così come evitare i viaggi in auto o in treno con i finestrini aperti. Anche se il consiglio più utile rimane quello di seguire una terapia ben impostata.

 

Un temporale e scoppia l’asma

È utile anche evitare di uscire all’aperto subito dopo un temporale: l’acqua, infatti, rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente e più in profondità le vie aeree, scatenando l’asma da temporale. L'ipotesi principale per spiegare l'associazione è legata ai bioaerosol e al ruolo svolto dell'acqua piovana che promuove il rilascio del particolato respirabile.

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