Anoressia e bulimia

Patologie che infieriscono colpi durissimi al corpo, e che molto spesso si correlano ad un forte disagio che nasce nella mente. Parliamo di anoressia, bulimia o i binge eating disorders (disturbi da alimentazione incontrollata).
È difficile avere statistiche ufficiali in merito alla loro diffusione, ma il Ministero della Salute segnala un incontrovertibile allargamento del fenomeno che diventa sempre più precoce e preoccupante.

 

Una problematica spesso invisibile

L’impressione è di avere a che fare con una patologia nascosta e forse questo è uno dei motivi che spiega perché è così difficile trovare dei dati epidemiologici.
C’è l’aspetto della negazione da parte del paziente, che viene messo in conto dagli specialisti e che frequentemente porta a un ritardo nel trattamento. Ma il disconoscimento è più ampio, c’è una negazione a tutti i livelli, dalla società ai famigliari, dalla scuola al medico di base.

 

Come si interviene contro queste patologie

Il percorso richiede un’équipe dedicata composta da più specialisti: dal medico internista-nutrizionista al dietista, agli infermieri con formazione specifica, fino ad arrivare agli specialisti della sfera psichiatrica e psicologica. Gli sforzi sono orientati ad una progressiva rieducazione alimentare e nel percorso di cura sono coinvolti in prima persona anche i genitori.

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