Calcoli: si frantumano con onde d'urto o laser

 Calcoli urinari

Il trattamento della calcolosi urinaria prevede vari tipi di procedure a seconda delle caratteristiche del calcolo e della sede anatomica interessata (calcoli renali, uretrali o vescicali). Ne abbiamo parlato con il Responsabile dell’Endourologia.


Il “bombardamento esterno”


In linea di massima lo spartiacque è rappresentato dal diametro di 2 cm. Al di sotto di questa soglia è prevista come prima scelta la litotrissia extracorporea, volgarmente conosciuta ‘bombardamento’ (acronimo internazionale: ESWL). Questa procedura- adottata per calcoli renali e ureterali- non necessita di anestesia e non comporta di per sé alcuna manovra invasiva sul paziente che deve solo sdraiarsi sulla macchina appoggiando il fianco su un cuscino pieno d’acqua all’interno. Le onde d’urto generate dal litotritore passano attraverso il corpo umano e vanno a frantumare i calcoli. La procedura, della durata media di 30 minuti, viene normalmente effettuata in regime di day hospital, solo in caso di complicanze può rendersi necessario il passaggio a un ricovero ordinario. 


La litotrissia percutanea


In alcuni casi si può ricorrere alla litotrissia percutanea (PCNL, è l’acronimo inglese) che rappresenta a tutt’oggi il trattamento di prima scelta per i calcoli renali più voluminosi: viene eseguita attraverso una piccola incisione nel fianco- del diametro di circa 1 cm- che consente di accedere al rene con uno strumento che mediante l’uso del laser permette di frantumare il calcolo e asportarne i frammenti. Viene effettuato in anestesia generale e richiede 3-5 giorni di ricovero.


La via endoscopica


La litotrissia retrograda per via ureterorenoscopica (acronimo internazionale: RIRS) è usata per alcuni tipi di calcoli renali (in caso di fallimento della litotrissia extracorporea per formazioni sotto i 2 cm e come alternativa alla PCNL nella fascia 2- 4 cm). Attraverso l’uretra si introduce una sonda endoscopica e si risale quindi fino al calcolo. A questo punto si utilizza il laser ad olmio per frantumarlo e i frammenti ottenuti vengono estratti con appositi “cestelli”. Questo intervento viene effettuato in anestesia generale e prevede una degenza di 2-3 giorni.
 

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