CEFALEA combatterla con un pacemaker

Quando dici “terapia del dolore” le persone molto spesso tendono ad associarlo ai pazienti terminali colpiti da malattie oncologiche.
Ma i dati dicono che il dolore cronico è una problematica con cui convivono circa 10 milioni di Italiani.

Ne parliamo con Paolo Notaro, Responsabile Terapia del Dolore.

Artrite reumatoide, lombalgia, cefalea, sono solo alcuni esempi e attualmente Niguarda è l’unico ospedale milanese a fornire un intero percorso di cura dedicato alla malattia del dolore in tutte le sue forme. Percorso che negli ultimi anni ha potenziato la sua offerta, avvalendosi delle tecniche più innovative nel campo della neuro-stimolazione.

Neuro-stimolazione, di cosa si tratta?
Il principio è molto semplice, si combatte il dolore con le sue stesse armi, gli impulsi elettrici. Si impiantano,
così, degli elettrodi, ad esempio nella zona midollare, che interferendo lungo le vie di conduzione impediscono o disturbano la percezione del dolore. Questo tipo di trattamento che agisce a monte, avendo come bersaglio le “centraline” di conduzione e non l’area dolente, permette di trattare tutti quei tipi di disturbi in cui la causa di dolore non sia ben identificata oppure tutti quei casi in cui nonostante l’evento scatenante sia stato trattato o annullato, la trasmissione del dolore è andata incontro ad una amplificazione tale da perdurare nel tempo.
Un esempio su tutti il caso dell’arto fantasma, in cui il paziente continua a lamentare dolore alla gamba, o al piede, nonostante l’amputazione.
Più in alto la testa e la cefalea, le ultime applicazioni della neuro-stimolazione si concentrano su quest’area. In questi casi l’elettrodo viene inserito trasversalmente nella regione occipitale, in modo da intercettare tutte le principali afferenze nervose. La batteria che alimenta il cosiddetto “pacemaker del dolore” è alloggiata in una tasca chirurgica sottocutanea generalmente all’altezza del pettorale o nella regione sotto-costale.
Lunghezza, ampiezza e pausa d’onda per modularli si utilizza un sistema di telemetria (trasmissione dati a distanza): il medico stabilisce dei range d’intensità degli impulsi e il paziente può regolarli durante la giornata in base alle sue necessità, grazie ad un telecomando esterno che comunica con il pacemaker.
Nel nostro Centro gli impianti realizzati si sono rivelati un ottimo espediente per abbattere il dolore. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica tanto importante: il dolore è oggi la seconda causa di assenteismo dal lavoro e il suo impatto può essere enorme anche a livello umano, può condurre, infatti, ad una prolungata disabilità che molto spesso porta a conseguenze psicologiche, quali stati d’ansia e depressione; senza dimenticare che il frequente ricorso a visite e prescrizioni mediche, si abbatte inevitabilmente sul sistema sanitario, facendone lievitare i costi.

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

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