Cheratosi attinica

La cheratosi attinica può rappresentare la lesione iniziale da cui può svilupparsi un tumore della pelle ed è pertanto definita come una condizione precancerosa.
Sebbene la maggior parte delle cheratosi attiniche rimanga benigna, alcuni studi hanno evidenziato che circa il 10% può evolvere in carcinoma spinocellulare.

 

Come si riconosce?

Questa condizione si presenta con piccole lesioni eritematose o rosate ricoperte da squamo-croste che si manifestano sulla superficie della pelle come risultato di un’esposizione a lungo termine ai raggi solari.
Le squame hanno un colore variabile (chiaro, scuro, marrone o rosa) sono indurite, secche e ruvide e spesso sono rilevabili più al tatto che alla vista. Appaiono, solitamente, sulle aree del corpo più frequentemente esposte al sole come il viso, le orecchie, il cuoio capelluto, le labbra, il dorso delle mani e degli avambracci, le spalle e il collo.

 

A che età può comparire una cheratosi attinica?

Considerato che il tempo totale di esposizione al sole aumenta di anno in anno, è più probabile che la cheratosi attinica compaia in persone anziane. Tuttavia, attualmente sono riportati casi di individui di 20 anni che ne sono affetti. Inoltre, questo tipo di patologia è diventata più comune nelle persone intorno ai 50 anni.

 

Chi è più a rischio?

Le persone con carnagione chiara, capelli rossi o biondi ed occhi blu o verdi, se si espongono al sole per lunghi periodi, hanno un’alta probabilità di sviluppare, invecchiando, questa forma precancerosa.

 

Quali sono i trattamenti?

La scelta del rimedio più adatto nel singolo caso va sempre valutata insieme allo specialista. Se sono presenti una o due cheratosi la forma più comune di trattamento è rappresentata dalla crioterapia: sulla lesione viene applicato dell’azoto liquido con un erogatore spray.
La terapia fotodinamica è utile soprattutto per le lesioni del volto e del cuoio capelluto.
L’imiquimod, formulato in crema al 5%, invece stimola il sistema immunitario a produrre interferone, un mediatore in grado di distruggere le lesioni precancerose.
Un altro trattamento molto diffuso è l’applicazione di un gel antinfiammatorio non steroideo (diclofenac) direttamente sulle lesioni; è utilizzato soprattutto per stabilizzare ed evitare eventuali evoluzioni neoplastiche.
Un altro gel che si può prescrivere è l’ingenolo mebutato ed è indicato per la cheratosi attinica superficiale. Questo farmaco agisce stimolando la risposta immunitaria contro le cellule danneggiate, contrastando così l’infiammazione.
Più in generale è importante sottolineare che dopo i trattamenti - qualsiasi venga scelto- è indispensabile il controllo periodico, ad intervalli di tempo variabili da alcuni mesi a 1 anno. Altrettanto fondamentale è l’esposizione protetta al sole.

 

Regole per l’esposizione al sole

Per prevenire l’insorgenza della cheratosi attinica il modo più efficace è quello di proteggersi dal sole. Ecco alcune regole da seguire:

• Esporsi al sole in modo responsabile mediante l’utilizzo di abiti protettivi, occhiali da sole, cappelli e, per le parti  che restano scoperte, applicare una crema fotoprotettiva.

• Evitare di esporsi ai raggi solari nelle ore più calde dei mesi estivi, ovvero tra le 11 e le 16.Evitare le ustioni e l’abbronzatura artificiale.

• Esaminare l’intera superficie del corpo regolarmente - senza trascurare il cuoio capelluto - e rivolgersi al medico nel caso in cui una lesione cutanea provochi dolore, prude o brucia, trasuda o sanguina, diventa squamosa presenta cambiamenti in termini di dimensioni, forma, colore o elevazione.

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