FARMACI BETA-BLOCCANTI: cosa sono?

Spesso li sentiamo nominare come protagonisti di terapie, utili a contrastare gli effetti di diverse patologie, soprattutto di natura cardio-vascolare. Ma cosa sono i farmaci betabloccanti e quando sono utili?
L’abbiamo chiesto al Direttore della Cardiologia 3- Elettrofisiologia.


Agiscono su specifici recettori

I farmaci betabloccanti sono una classe di principi attivi che agisce su diversi tessuti del corpo, in particolare sul sistema cardiovascolare, cuore e vasi sanguigni. Tutti inibiscono i recettori beta-adrenergici, inducendo così la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. I recettori beta adrenergici, i bersagli a cui questo tipo di farmaci si legano, sono in realtà distribuiti in diversi organi del nostro corpo, sono presenti, ad esempio, anche nei tessuti del sistema respiratorio.


Quando sono utili?

I betabloccanti sono indicati nel trattamento dell’ipertensione arteriosa di origine renale e non, dell’angina pectoris e delle aritmie. L’effetto anti-ipertensivo di questi farmaci si realizza sul cuore: questi farmaci, infatti, riducono la forza di contrazione e la frequenza cardiaca. I betabloccanti, inoltre, sono attivi nella riduzione della ritenzione idro-salina. 


La somministrazione

I farmaci betabloccanti vanno assunti per bocca secondo le indicazioni del medico curante. Le dosi raccomandate sono riportate anche nella scheda tecnica di ogni farmaco, tuttavia spetta al medico mettere a punto un adattamento personalizzato della dose per ogni paziente, prevedendone l’associazione con altri principi attivi. I betabloccanti vengono somministrati in compresse da deglutire e, nella maggior parte dei casi, basta una sola somministrazione quotididiana.

 

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