Il ragno violino: è davvero così pericoloso? E cosa fare in caso di morso?

È un ragno di modeste dimensioni e dall'aspetto apparentemente insignificante, ma che occasionalmente balza agli onori della cronaca per i rarissimi casi in cui porta a complicazioni. Si tratta del Loxosceles rufescens, conosciuto anche come ragno violino, per via di una caratteristica macchia sul suo corpo che richiama lo strumento musicale. Ma è davvero così pericoloso? E come ci si può proteggere dal suo morso? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Bissoli, referente del Centro Anti Veleni dell'Ospedale Niguarda di Milano.

Il ragno violino: come si riconosce?

Questo ragno è poco appariscente e discretamente piccolo: il corpo misura 8-10 mm, con lunghe zampe. E’ di colore marrone-giallastro e presenta una macchia più scura a forma di violino con manico, da cui deriva il nome comune. Ha sei occhi (anziché otto come i ragni comuni) e una specie di artiglio che utilizza per inoculare il veleno. E’ diffuso in tutto il territorio italiano, preferisce climi caldi e asciutti, e di solito si annida in anfratti come battiscopa, fessure dei muri, quadri, mobili, scarpe, abiti e lenzuola (specie se stesi all'aperto). E' attivo soprattutto di notte, quando si mette alla ricerca del cibo. Sembra avere abitudini da spazzino, cibandosi d’insetti morti; non è aggressivo e normalmente morde solo se calpestato o se si sente minacciato

Quali sono le caratteristiche del morso del ragno violino?

Con il suo morso, il ragno violino inocula un veleno che provoca necrosi dei tessuti. In una persona però la quantità di veleno è di solito così piccola da non provocare grandi danni. L’entità della lesione è spesso determinata da molti fattori, tra cui anche una predisposizione del paziente. Il veleno infatti è composto da proteine complesse a basso peso molecolare ed enzimi proteolitici (idrolasi, jaluronidasi, lipasi, esterasi, peptidasi, collagenasi, fosfatasi alcalina, 5-ribonucleotidasi e proteasi). Tra questi c'è anche l'enzima sfingomielinasi D, che pare sia il vero responsabile delle lesioni necrotiche, provocate attraverso complessi meccanismi.
Il ragno violino è, insieme alla malmignatta, uno dei ragni velenosi italiani. Il suo morso è indolore e i disturbi si evidenziano alcune ore dopo con prurito, gonfiore e arrossamento locale che, nella maggior parte dei casi, regrediscono in poco tempo. Raramente si verificano delle complicanze, con un gonfiore che dal punto del morso si estende a tutto l’arto colpito, accompagnato da dolore importante e prurito. In alcuni casi si può avere febbre e una successiva ulcerazione necrotica, che può diventare più profonda ed estendersi fino a colpire il muscolo e l'osso.

Cosa fare in caso di morso da ragno violino?

Nelle prime ore dal morso la terapia si basa sulla disinfezione della ferita e sull’applicazione di una pomata antibiotica. La lesione necrotica, le rare volte in cui compare, è dovuta all’inoculo di citotossine e può durare anche qualche mese. La condizione richiede il trattamento con antibiotici per via orale e interventi chirurgici di pulizia, con successiva ricostruzione dei tessuti danneggiati. In alcuni casi si è dimostrata utile per contrastare l'infezione anche l’applicazione di sedute in camera iperbarica.

Per supportare gli specialisti ad impostare correttamente la terapia è sempre importante identificare il tipo di ragno che ha provocato la lesione. Per questo è importante catturare, quando possibile, l'aracnide. Non è indispensabile che l'esemplare sia vivo: il riconoscimento è possibile anche se è stato reso inoffensivo o schiacciato. Anche una foto può essere d'aiuto, a patto di riprendere la sua parte anteriore e di metterla bene a fuoco.

Cosa fare in caso di sintomi?

Non bisogna mai sottovalutare il morso di un ragno violino, ma nemmeno qualsiasi altra puntura o morso di insetto o di aracnide che provochi sintomi importanti. In caso di dubbi è fondamentale consultare il proprio medico di medicina generale, che controllerà la zona interessata e se lo riterrà opportuno potrà prescrivere una terapia antibiotica locale o un ciclo di antibiotici per via orale. Nel caso la lesione peggiori nonostante la terapia è importante chiamare il Centro Anti Veleni (02.66101029) per un consulto, soprattutto se compaiono sintomi nelle ore successive al morso e se si aggravano.

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

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