Infezione da Helicobacter pylori

L’Helicobacter pylori (HP) è un batterio che risiede abitualmente nello stomaco umano e nel mondo si trova in 2 persone su 3. 

Eppure la sua presenza è stata notata solo negli anni Ottanta.
Prima di allora si riteneva che l’ambiente dello stomaco fosse troppo acido perché ci potessero sopravvivere dei germi. Ma l’Helicobacter ha trovato il modo di fare di questa sede, così ostile, la “propria casa” producendo una sostanza che riduce l’acidità presente nello stomaco, sottraendosi così anche alla risposta immunitaria del suo ospite: le cellule di difesa dell’organismo, i globuli bianchi, infatti non si spingono fin lì.

 

Come si contrae

Si pensa che la trasmissione avvenga mediante ingestione di acqua o alimenti (come ad esempio ortaggi o verdura) contaminati dalle feci umane e non adeguatamente lavati oppure da una bocca ad un’altra, generalmente attraverso l’ingestione di bevande (esempio: bere dalla stessa bottiglia).

 

Sintomi: dalla gastrite al tumore dello stomaco

L’HP ha trovato il suo luogo ideale nell’ambiente acido dello stomaco, qui si infiltra nella mucosa gastrica provocando in breve tempo una gastrite, ossia un’infiammazione cronica.
Nella maggior parte dei pazienti (80-85%) l’invasione dell’HP, comunque, è del tutto asintomatica.
In altri invece l’infezione è responsabile di una serie di disturbi molto importanti con bruciori e dolori gastrici, nausea, vomito, sensazione di gonfiore, difficoltà digestiva ed eruttazioni.
Questi sintomi sono causati dall’infiammazione cronica o dalla formazione di ulcere nello stomaco e nel duodeno.
In alcuni soggetti predisposti l’infezione da HP può stimolare l’insorgenza di un linfoma dello stomaco a basso grado di malignità e del tumore gastrico.

 

I test per diagnosticarlo

Esistono test invasivi e non invasivi.
Per quanto riguarda i primi, il più semplice e il più efficace è il test del respiro (Urea Breath Test - UBT), effettuato somministrando oralmente dell’urea marcata con un isotopo e misurandone la concentrazione nell’aria respirata, emessa, soffiando in una provetta. 

È possibile eseguire anche la ricerca dell’antigene fecale con uso di anticorpi monoclonali che ha un’accuratezza diagnostica simile a quella del test del respiro.

Uno dei test invasivi è la gastroscopia con biopsie dello stomaco sia per la ricerca rapida dell’infezione con un test specifico (test all’ureasi) che per la ricerca attraverso l’esame istologico.

 

Come debellarlo

Esistono una serie di trattamenti efficaci per eliminare il batterio. Si tratta di terapie a base di antibiotici specifici e farmaci gastroprotettivi o antiacidi. Spesso gli schemi terapeutici variano dal tipo di infezione e dai meccanismi di resistenza agli antibiotici che si possono instaurare. La probabilità che l’infezione ritorni è molto bassa. Si stima, infatti, che la reinfezione si verifica in circa l’1% dei pazienti per anno.

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