Maternità fragili: un disagio “nascosto” per il quale è difficile chiedere aiuto


A Niguarda lo sportello di sostegno psicologico per le donne e la coppia.

 
Esistono maternità difficili, nelle quali l’attesa di un bambino non riesce ad essere un motivo di gioia. Ci sono situazioni (solitudine, degrado, gravi stati di indigenza) che portano il futuro genitore, o entrambi i genitori, a vivere la gravidanza in uno stato di profonda ansia e tensione.

L’atteggiamento più diffuso nelle donne in gravidanza è quello di nascondere, spesso anche a se stesse, i propri stati d’animo negativi, per paura non solo del giudizio famigliare, sociale, della comunità di appartenenza, ma anche del proprio. Il senso di colpa e d’inadeguatezza per non vivere una “gravidanza felice” porta a una mancata richiesta d’aiuto, e ad una conseguente difficoltà nella gestione della crisi.

Esistono, infatti, situazioni di fragilità psichica, conflitti con il partner, estrema povertà o  condizioni migratorie, che possono favorire consistenti problemi di tipo sociale, economico o psicologico. La maternità può presentare alcuni rischi anche per chi la affronta in situazioni di maggior tutela, sostegno e sicurezza: il timore di tutte le donne è l'attesa di un bambino malato o con malformazioni.Oggi una diagnosi precoce permette di conoscere la condizione del nascituro con estrema precisione, ma in caso di esito negativo i genitori possono sperimentare uno stato di grave sofferenza e confusione sulle decisioni da prendere. 

La situazione più comune è una impreparazione di fronte alla scelta se ricorrere all’interruzione di gravidanza, a cui si può accedere entro determinati limiti temporali, portare a termine la gravidanza ma non riconoscere il bambino, o farsi carico del nascituro. Esistono anche i casi in cui il problema si palesa al momento del parto, e il tempo per decidere è troppo breve. 

Per questi motivi Niguarda, in collaborazione con l’A.R.P. (Associazione per la Ricerca in Psicologia Clinica di Milano), ha attivato il progetto “Maternità fragili”, che si è reso concreto con l’apertura di uno sportello all’interno dell’Ospedale: uno spazio gestito da psicologhe della Associazione, dove  – in modo anonimo e gratuito – si può trovare supporto e conforto per affrontare queste delicate situazioni.

Il progetto offre un intervento di protezione della genitorialità e di prevenzione di disagi futuri, grazie a un percorso di sostegno psicologico alle donne e alle coppie che vivono momenti di difficoltà nel corso di una gravidanza e che si interrogano anche rispetto alla possibilità di non riconoscere il figlio alla nascita: un’opportunità per affrontare i dubbi sul proprio futuro e su quello del nascituro.


"Maternità fragili” si pone in continuità con l’attività di un servizio attivo dal 1996 al 2015 presso la Provincia di Milano, "Madre segreta”, e fornisce inoltre consulenza e formazione agli operatori della ASST (medici, ostetriche, psicologi, infermieri, assistenti sociali, ecc), sia dei consultori sia dei reparti ospedalieri (ginecologia, neonatologia, pediatria, ecc), sul tema del non riconoscimento alla nascita e sulle gravidanze “difficili”, dal punto di vista psicologico, legale, procedurale, sociale.

 

Accesso allo sportello

I colloqui possono avvenire in presenza e/o online.

Il servizio in presenza è aperto, al Padiglione 3, piano terra, il lunedì dalle 14.00 alle 18.00.

Giorni e orari dei colloqui online possono essere concordati con le psicologhe del servizio, con possibilità di accesso da tutto il territorio nazionale.

Non è necessaria l’impegnativa del medico
E’ possibile effettuare colloqui anche in lingua inglese.


Occorre prenotare il colloquio a uno dei seguenti recapiti:
Mail: maternitafragili@associazionearp.it
Telefono: +39 02 6444 3480
Cellulare: 334 7682631 (anche sms e whatsapp)
Su entrambi i numeri è attiva una segreteria telefonica

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

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