SALUTE DONNA: I CONTROLLI DA FARE

Ogni fase della vita ha i suoi “tagliandi”: per la salute della donna si possono delineare delle tappe specifiche, ne abbiamo fatto una panoramica con il ginecologo

Quando consiglia a una donna di cominciare a controllare la propria salute?

Fin da quando è bambina, seguendo il programma delle “visite filtro” che il pediatra stabilisce appena dopo la nascita. Questi esami sono indispensabili per controllare che la crescita e che lo sviluppo neurologico avvengano nei tempi e nei modi corretti.
Poi, nei primi dieci anni di vita, consiglio le visite indispensabili.

Quali?

Quella oculistica, da effettuare fra i tre e i sei anni, per verificare se la bambina vede bene, e un controllo cardiologico, importante se la piccola inizia a fare sport. Consiglio gli esami più specificamente femminili quando la ragazzina inizia a vivere le prime esperienze intime. Quindi non a una età precisa ma in una fase determinante del proprio sviluppo fisico, psicologico e affettivo.

Perché è importante un controllo specialistico in questo momento della vita della giovane paziente?

Perché, per esperienza, ho visto che molte ragazze ancora ignorano come gestire correttamente questi momenti della loro vita. Aggiungo che, quando una ragazzina si sviluppa, dovrebbe imparare a eseguire una corretta autopalpazione del seno, ovviamente guidata da un medico, per riconoscere noduli sospetti.
È un autoesame cui ogni donna dovrebbe dedicare almeno cinque minuti al giorno, per tutta la vita.
Passata questa fase delicata dello sviluppo, si valuta lo stato di salute delle ragazze quando arrivano intorno ai vent’anni.

Perché?

Perché molte ventenni sono soggette ad anemia, cioè alla mancanza di ferro nel sangue. Il problema è legato alle perdite di sangue causate dal ciclo mestruale. Basta un prelievo sanguigno per accertare questa carenza. Intorno ai vent’anni, se la giovane paziente ha una vita sessuale attiva, suggerisco anche di effettuare il Pap test, che consente di verificare eventuali alterazioni delle cellule del collo dell’utero.
Raccomando di eliminare rapidamente queste piccole lesioni per evitare che, con il passare degli anni, possano diventare maligne. Dall’età di vent’anni è bene sottoporsi al Pap test almeno una volta ogni due anni.

Intorno ai trenta c’è l’età della maternità, consiglia esami particolari?


Sì, un esame del sangue per escludere la presenza di virus come quelli dell’epatite e dell’HIV. Anche un esame ginecologico di controllo può essere utile per dare il via libera alla ricerca di una gravidanza. 

Dopo i quarant’anni per molte donne inizia una fase particolare…

Sì, perché dopo questa età alcune donne iniziano a subire un calo della produzione di ormoni. Questo causa alcuni disturbi fisici e psicologici. Grazie a un esame del sangue si può valutare la produzione degli ormoni e, se è il caso, viene prescritta un’integrazionedi quelli mancanti. Se, invece, i livelli sono normali, si prescrive un controllo della funzione di quellaghiandola che nelle donne si ammala con una certa frequenza e che provoca sintomi simili a quelli della mancanza ormonale: la tiroide.

Quale esame prescrive per controllare questa ghiandola?

Ancora un prelievo del sangue, per verificare la concentrazione di un ormone chiamato TSH. Se il suo valore è alterato, è necessaria un’ecografia della tiroide. Questa ghiandola è “l’acceleratore del corpo umano”: se funziona poco, la paziente accusa stanchezza, malessere, aumenta di peso, si sente depressa. Se funziona in modo eccessivo, la paziente è iperattiva, ha spesso il batticuore, vampate di calore e perde peso. 

Dopo i cinquanta quali sono i controlli indispensabili?

Un prelievo del sangue per controllare colesterolo, trigliceridi e glicemia. Un loro eccesso nel sangue rappresenta un fattore di rischio per ictus, infarto e diabete. Insieme con questi valori si misurano anche la pressione sanguigna: se è alta, si tratta di un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare. Suggerisco anche una visita cardiologica e il controllo, attraverso una speciale ecografia, dello stato delle arterie carotidee, per verificare se sono libere da placche che potrebbero ostruire il flusso sanguigno. Dai cinquantacinque anni è importante soffermarsi anche sullo stato di salute delle ossa, per trattare possibili situazioni di indebolimento legate all’osteoporosi.
 

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

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