Sclerosi multipla e gravidanza? Si può

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Si tratta di una malattia che spesso colpisce giovani donne: per questo con la sclerosi multipla la gestione della gravidanza non si può di certo improvvisare. A Niguarda c’è un percorso dedicato supportato da un pool di diversi specialisti. Ci sono il neurologo e il ginecologo, che lavorano a stretto contatto per il monitoraggio della mamma e della vita che verrà. Ma c’è anche la possibilità di fare riferimento ad altri esperti come il reumatologo, l’immunologo, l’endocrinologo e il neuro-urologo, fino ad arrivare all’ostetrica per l’assistenza alla nascita e all’anestesista per una parto-analgesia ad hoc. 


Gravidanza e sclerosi multipla: c’è un legame singolare

“Immunomodulazione”, così la chiamano gli specialisti, in pratica si tratta di una singolarità. Infatti quello che avviene durante la gravidanza delle pazienti è qualcosa che la scienza sta ancora cercando di capire. “Soprattutto nel terzo trimestre si assiste ad un miglioramento della patologia - spiega la neurologa -. Gli studi sono ancora in corso per chiarirne le cause, ma quello che si verifica in gravidanza è lo spostamento dell’assetto immunitario verso una minor risposta alle infiammazioni e questa immunomodulazione porta un beneficio”. E’ curioso pensare che fino a qualche decennio fa la maternità era assolutamente sconsigliata per le donne con sclerosi multipla, mentre oggi questa condizione è addirittura presa a modello dalla ricerca per carpirne i meccanismi di tolleranza immunitaria, in modo da sviluppare nuove terapie che mimino le condizioni messe in campo dalla natura.


Ereditarietà

Spesso una delle prime domande a cui dare risposta è quella legata al rischio di sviluppare la malattia per il nascituro. “Non c’è un pericolo di trasmissione diretta - indica la neurologa -, le uniche evidenze che abbiamo a disposizione ci dicono che quello che si eredita è solamente una possibile predisposizione a poter sviluppare la malattia in futuro da parte del figlio. Questi dati ci indicano una bassa percentuale di rischio, sotto il 4%”.


I farmaci in gravidanza

La sclerosi multipla va ad attaccare i nervi, provocando danni neurologici variabili. Per limitarli si utilizzano diverse tipologie di farmaci suddivisi in tre categorie: quelli di prima, seconda e terza linea, su cui si punta a seconda delle necessità e dello stadio della malattia. “I farmaci usati da più tempo, come l’interferone e il glatiramer-acetato, hanno un profilo di sicurezza molto alto, per cui non c’è bisogno di alcuna sospensione in gravidanza - sottolinea il medico -. Gli altri principi attivi di più recente introduzione sono stati meno studiati, per cui è richiesta più prudenza e la sospensione è spesso l’indicazione da seguire. In questi casi si studiano protocolli di cura alternativi in grado di impedire alla malattia di riattivarsi. Inoltre la programmazione della gravidanza è una variabile strategica, perché spesso il cambiamento dei piani terapeutici, che includono lo stop a determinati farmaci, va intrapreso già prima del concepimento con finestre di sospensione che generalmente possono arrivare a protrarsi fino all’allattamento, dopo che si completa lo svezzamento del piccolo”. 


Il centro e la patologia

Nel mondo si contano circa 2,5-3 milioni di persone con sclerosi multipla, di cui 600.000 in Europa e più di 110.000 in Italia. La malattia può esordire a ogni età, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni e il rapporto femmine-maschi, è di 3 a 1. Il centro di Niguarda, nel Dipartimento di Neuroscienze, ha in cura oltre 1.000 pazienti.

 

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