Scompenso cardiaco: sintomi e cure

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Si stima che in Italia circa 1,2 milioni di persone siano affette da scompenso cardiaco e che i ricoveri per questa condizione siano circa 180.000 all’anno. Ne parliamo con il Direttore della Cardiologia 2.

 

Cos’è lo scompenso cardiaco?
 

Si parla di scompenso (meglio, di insufficienza cardiaca) quando il cuore non riesce a fornire sangue in misura adeguata alle richieste dei nostri organi e apparati. La disfunzione cardiaca può avere cause diverse (ipertensione, infarto, predisposizione ereditaria, malattie infiammatorie, tossicità da farmaci, alcool o droghe) e peggiora nel tempo. L’insufficienza cardiaca é una condizione cronica con fasi di aggravamento, alle quali andrebbe riservato il termine scompenso. La diagnosi precoce spesso permette di migliorare l’aspettativa e la qualità di vita. Il prolungamento della sopravvivenza di soggetti con funzione cardiaca compromessa é tra i motivi del crescente numero di ricoveri per scompenso.

Scompenso cardiaco: sintomi

 

I sintomi dello scompenso cardiaco (affanno, specie durante sforzo o quando ci si sdraia, stanchezza, accelerazione del battito cardiaco, gonfiore alle gambe o all’addome) possono essere sottovalutati sia dai pazienti sia dai medici, o essere attribuiti a malattie respiratorie, a disturbi digestivi, o allo stress. Lo scompenso é molto più frequente negli anziani che nei giovani; i ragazzi e i giovani adulti possono percepire poco la mancanza di fiato, e presentare come primi sintomi l’inappetenza, il dolore alla bocca dello stomaco dopo pranzo o sotto sforzo, il dimagramento… può capitare che venga consigliata un’ecografia del fegato o una gastroscopia anziché una valutazione cardiologica. 

Scompenso cardiaco: cure e terapia

 

La terapia dello scompenso cardiaco è prima di tutto farmacologica. Alcuni farmaci limitano i sintomi (diuretici, digitale), altri contrastano anche la progressione della disfunzione cardiaca (beta bloccanti, ACE-inibitori, sartani, antialdosteronici, sacubitril/valsartan). Tra le cure per lo scompenso cardiaco possono essere indicati dispositivi che interrompono aritmie cardiache potenzialmente fatali (defibrillatore impiantabile - ICD), o migliorano l’efficienza contrattile (pacemaker di resincronizzazione - CRT). Il trapianto o l’impianto di dispositivi di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) migliorano la prognosi di alcuni pazienti con scompenso avanzato. In Italia si eseguono 200-300 trapianti cardiaci e 100-150 impianti di LVAD all’anno (circa 30 trapianti e 10-15 impianti di LVAD a Niguarda).

Prevenzione per lo scompenso cardiaco


La prevenzione per lo scompenso cardiaco é la stessa che aiuta a contrastare l’invecchiamento e a prevenire i tumori: mantenere il peso forma, fare attività fisica, non fumare, controllare la pressione e limitare alcol, sale, grassi animali, zuccheri raffinati, a favore di verdura fresca e cereali integrali. La terapia farmacologica e un corretto stile di vita sono alla base della prevenzione secondaria in coloro che hanno già una quota di danno cardiaco, es. ipertesi o infartuati. Imparare l’autosorveglianza infine aiuta a intervenire precocemente in caso di peggioramento
 

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