Tumore al colon retto: una rete oncologica per le forme giovanili

Una rete oncologica regionale che affronta il problema emergente del tumore del colon-retto giovanile utilizzando l’integrazione di approcci genetici personalizzati per decifrare meccanismi di immunoediting del cancro come potenziali bersagli di nuove terapie. L’acronimo è IANG-CRC CP_12/2018 ed è il progetto presentato dal Cancer Center di Niguarda nell’ambito del “Bando per i progetti di rete” indetto dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica. Il progetto è stato inserito tra quelli meritevoli di finanziamento e riceverà fondi per oltre 3 milioni di euro. Il lavoro di ricerca vedrà Niguarda coordinare l’attività di altri centri partner tra cui Università degli Studi di Milano, Università Bicocca e Istituto Nazionale di Genetica Molecolare – INGM.


Tumore del colon retto, le forme giovanili

ll tumore del colon-retto rappresenta la terza neoplasia più comune nei paesi ad alto reddito dove si colloca anche al terzo posto come causa di decessi in ambito oncologico. Complessivamente, l’incidenza del tumore al colon retto e la mortalità sono diminuiti drasticamente dopo 1990 grazie ad una molteplicità di fattori, tra cui spicca l’attività di screening estesa alla popolazione di mezza età. La diffusione della colonscopia a scopo preventivo negli adulti di età compresa tra 50-75 anni ha ridotto l'annuale tasso di incidenza di circa il 4% all'anno negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2012.  “Tuttavia, l'11% delle forme tumorali al colon-retto e il 18% dei tumori localizzati solo al retto sono oggi diagnosticati tra gli adulti sotto i 50 anni- spiega Salvatore Siena, Direttore del Cancer Center-. Il progetto di ideare e rendere operativa una rete regionale dedicata ai casi ad esordio precoce prende le mosse da un precedente lavoro di indagine epidemiologica condotta sull’area della città di Milano. Lo studio, pubblicato nel 2018 da Niguarda insieme ad ATS Milano e Università degli Studi di Milano, ha rilevato che nella finestra temporale 1999-2015 c'è stato un aumento dei casi di carcinoma del retto nella popolazione milanese inferiore ai 50 anni. L’incremento interessa sopratutto la popolazione di ventenni e trentenni. Da qui l’esigenza di rendere operativa una rete per studio e trattamento di queste forme giovanili su base regionale”.


Tumore del colon retto e alimentazione

Molti studi dimostrano che una dieta ad alto contenuto di grassi e proteine animali e povera di fibre è associata a un aumento dei tumori intestinali. Viceversa, diete ricche di fibre, caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali, sembrano avere un ruolo protettivo. Obesità e vita sedentaria costituiscono ulteriori fattori di rischio per il tumore al colon-retto.


Fattori genetici costituzionali

È possibile ereditare la predisposizione ad ammalarsi di tumore del colon-retto se nella famiglia d'origine si sono manifestate malattie come le poliposi adenomatose ereditarie (tra cui l'adenomatosi poliposa familiare o FAP, la sindrome di Gardner e quella di Turcot) e il carcinoma ereditario del colon-retto su base non poliposica (detto anche HNPCC o sindrome di Lynch). Si tratta di malattie trasmesse da genitori portatori di specifiche alterazioni genetiche e possono anche non dar luogo ad alcun sintomo. La probabilità di trasmettere alla prole il gene alterato è del 50 per cento, indipendentemente dal sesso.
 

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