Tumori femminili: anche lo psicologo clinico in équipe

Il perimetro delle cure oncologiche negli ultimi anni si è via via allargato per un approccio di più ampio respiro. Sono sempre di più, infatti, le diverse figure specialistiche coinvolte nel percorso di assistenza e tra queste gioca un ruolo determinate anche lo psicologo. “La malattia oncologica rappresenta per la persona, e per la sua famiglia, un momento di difficoltà e di vulnerabilità, che suscita reazioni emotive personali, anche molto differenti fra loro- indica il responsabile della Psicologia Clinica-. La malattia modifica, infatti, in modo improvviso e del tutto inaspettato la quotidianità e può portare a disturbi dell’umore, d’ansia o dell’adattamento”.

Nel Niguarda Cancer Center- per i tumori al femminile, tumore al seno, ovaio, utero e cervice- il supporto psicologico si attiva su richiesta spontanea della paziente o su segnalazione del medico specialista (oncologo, chirurgo, radioterapista e genetista) che rileva una condizione di distress. “Affrontare un tumore è sempre difficile- indica la psicologa che segue le pazienti a Niguarda-, e per una donna, lo è particolarmente quando la malattia colpisce organi legati alla sfera sessuale e riproduttiva. In questi casi, a differenza di altre forme oncologiche, i cambiamenti corporei, causati dalle terapie chirurgiche o mediche, inducono una difficoltà nel mantenimento della propria immagine corporea”. 

Improvvisamente le pazienti si trovano a dover gestire non solo la paura della malattia e dei trattamenti necessari per la cura e la guarigione, ma anche le possibili conseguenze che impattano sull’identità femminile. Il rischio è che tutto questo si riverberi sulla dimensione relazionale di coppia, familiare, sociale e nell’ambito della sessualità, con il rischio di peggiorare la propria qualità di vita. “A questo proposito- spiega la psicologa- occorre avere una particolare attenzione alla fase della vita, età fertile o menopausa, in cui la donna si trova ad affrontare la malattia, la sua insorgenza e la sua cura. Allo stesso modo bisogna valutare l’opportunità di coinvolgere e includere i familiari nel percorso psicoterapeutico”.

A fronte di una diagnosi di tumore della mammella o ginecologico, è importante rivolgersi a strutture dedicate, dove potersi affidare alle cure di operatori specializzati, competenti ed esperti, che considerino la paziente anche per le sue esigenze estetiche. Tutto questo aiuta il recupero progressivo di una stima di sé e permettere di sentirsi nuovamente a proprio agio al termine del percorso di cura.
 

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