TUNNEL CARPALE: Quel formicolio notturno alla mano

La Sindrome del tunnel carpale (STC) è una delle patologie più diffuse che interessa l’arto superiore. Colpisce prevalentemente il sesso femminile, i dati dicono che su 10 pazienti 9 sono donne.
Svariate le cause: esiste una predisposizione individuale ma molto dipende dall’attività svolta dal soggetto.
Infatti, le persone che lavorano molto con le mani (sarte, casalinghe, dattilografi, operai ecc.) frequentemente vanno incontro a tale sindrome. La STC si manifesta con disturbi della sensibilità che colpiscono le prime 3 dita (pollice, indice, medio, a volte con interessamento parziale anche dell’anulare).
Questi disturbi si presentano prevalentemente durante la notte: ci si sveglia e si scuote il braccio; si pensa che le dita si siano addormentate per la circolazione ma non è così. Il nervo mediano, quello deputato al movimento delle prime dita è sottoposto infatti ad una condizione di stress dovuta all’aumentata pressione all’interno del tunnel carpale.
Questa struttura è il “canale” che contiene nervi e legamenti e accompagna il loro decorso dall’avambraccio alla mano. Può succedere che a causa di un ristagno di liquidi all’interno del canale si venga a creare una situazione di compressione sul nervo.  L’aumento dei liquidi nel tunnel è in molti casi riconducibile agli squilibri ormonali tipici della menopausa e della gravidanza, per questo la prevalenza dei casi è nettamente femminile.


La terapia

Quando il riposo con tutori o la terapia a base di vitamina B ed acido tioctico, per rinforzare la fibra nervosa, non sono in grado di alleviare la sintomatologia si deve ricorrere alla chirurgia. L’intervento viene effettuato in Day Surgery con anestesia locale e con tecnica tradizionale o mininvasiva a seconda dei casi e in una alta percentuale di casi porta ad un beneficio pressoché immediato.
Si pratica un’incisione di circa 2 cm sul palmo attraverso la quale si interrompe il legamento traverso del carpo e si libera dall’esterno il nervo mediano (neurolisi esterna). L’intervento dura pochi minuti. Subito dopo il paziente può già muovere la mano e nell’arco di una settimana può riprendere le comuni attività della vita quotidiana.

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