Valvole cardiache, meccaniche e biologiche si riparano con la chirurgia miniinvasiva

A 12 valvole o a 16, le auto più prestanti arrivano fino a 24; il nostro motore, il cuore, invece, di valvole ne ha 4 (tricuspide, polmonare, mitrale, aortica) e sono le “porte” che regolano il flusso del sangue nei ventricoli e il deflusso nelle grosse arterie.
Come per le macchine può succedere che a causa di un “difetto di fabbrica” o di un danneggiamento queste strutture non riescano più a svolgere la loro funzione al meglio.
Ecco che allora bisogna procedere con una sostituzione.
Meccaniche o biologiche, questi sostituti vengono impiantanti attraverso un intervento chirurgico; l’operazione garantisce una buona qualità di vita, ma può succedere che anche il “pezzo di ricambio” possa andare incontro a un deterioramento e malfunzionamenti. L’unica alternativa è procedere con un secondo intervento per “sostituire il sostituto”.
Questo fino a poco tempo fa: a Niguarda, infatti, sono state utilizzate con successo alcune procedure miniinvasive che consentono di riparare la valvola senza bisogno di una seconda operazione.


Di recente sviluppo, queste tecniche sono particolarmente indicate per tutti quei casi in cui un altro intervento chirurgico costituirebbe un rischio troppo grosso, come ad esempio nei pazienti anziani.


Un tappo a forma di ombrello


Questa tecnica è stata utilizzata su pazienti portatori di valvola meccanica. Talvolta può capitare che nell’area di contatto dispositivo-cuore si vengano a formare dei buchi a causa di un cedimento dei punti di sutura che mantengono in sede la valvola. Si ha così un reflusso di sangue che porta ad un’insufficienza cardiaca.


L’idea è quella di riempire il buco con un tappo costituito da due metà a forma di ombrello in modo da chiudere l’apertura sia sopra che sotto.

 

Niente operazione a cuore aperto né circolazione extracorporea, il tappo viene portato in sede attraverso un catetere che dall’arteria femorale risale fino al cuore, qui gli ombrelli vengono rilasciati dal catetere che aprendosi vanno a tappare la falla.


La valvola auto-espandibile


Nelle valvole biologiche, quelle costituite da tessuti provenienti da animali come i maiali, il rischio di deterioramento e invecchiamento è più alto. L’alternativa alla sostituzione è una tecnica innovativa che consente di ovviare alla degenerazione grazie all’ancoraggio di una valvola più piccola nel dispositivo impiantato in precedenza.

 

Una valvola nella valvola, che viene posizionata anche in questo caso grazie all’impiego di un catetere e all’accesso percutaneo a livello femorale. Retraendo la guaina del catetere, la valvola, un reticolo metallico su cui sono suturati dei lembi di tessuto suino, si apre e, grazie alle proprietà elastiche dei materiali di cui è costituita, a contatto con il calore del sangue si auto-espande andando ad agganciarsi alla valvola già presente, completandone la riparazione.

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