Come si cura la colite ulcerosa

In Italia ha una prevalenza di 60-70 casi ogni 100mila abitanti. Ci riferiamo alla colite ulcerosa, una malattia infiammatoria cronica del colon-retto, le cui cause non sono ancora del tutto chiare. Si ipotizza che esista una disregolazione del sistema immunitario nei confronti degli antigeni presenti nell'intestino, ma sembrano essere coinvolti anche molteplici fattori genetici e ambientali ancora da definire. La patologia interessa, in particolare, la mucosa del retto e del colon che, con il perdurare dello stato infiammatorio può erodersi ed andare incontro alla formazione di ulcere.
A fasi alterne
La colite ulcerosa si caratterizza per un’alternanza di fasi in cui la malattia è in remissione, con relativo benessere del paziente, e fasi in cui la malattia è attiva, con sintomi che compromettono la qualità di vita del paziente. La patologia colpisce inizialmente la zona del retto, ma può estendersi anche a tutto il colon in modo più o meno ampio, in funzione della gravità dell’infiammazione.
I sintomi
Il sintomo più comune è costituito dalla diarrea, anche notturna e spesso con sanguinamento rettale, che si manifesta tanto più frequentemente quanto più la malattia è grave e l’infiammazione estesa. Dolori addominali crampiformi, spesso associati ad una costante sensazione di necessità di evacuare urgentemente sono altri sintomi molto comuni. Nelle forme più severe si possono presentare anche sintomi che interessano l’intero organismo come stanchezza, diminuzione del peso, tachicardia e febbre. Nei casi più gravi può rendersi necessario il ricovero ospedaliero: una perdita eccessiva di liquidi e sangue infatti può portare ad un quadro di anemia e di squilibrio idro-elettrolitico, con necessità di monitoraggio clinico continuo e di terapie endovena.
Come si diagnostica
La diagnosi si basa sulla valutazione clinica e sui risultati di esami strumentali. La colonscopia, in particolare, è la procedura diagnostica di riferimento che permette non solo di definire la diagnosi di colite ulcerosa, ma anche l’estensione della malattia. Con la colonscopia è possibile prelevare campioni di mucosa intestinale per sottoporli all’esame istologico. Esami del sangue e test microbiologici, inoltre, possono essere utili per avere un quadro d’insieme più approfondito ed escludere altre cause di diarrea.
I farmaci e l’intervento
Tra i farmaci a cui si ricorre ci sono la mesalazina, la salazopirina e i farmaci cortisonici. Possono essere inoltre prescritti immunosoppressori come l’azatioprina e la ciclosporina. Per i casi più gravi possono essere utilizzati farmaci biologici come infliximab, adalimumab, golimumab e vedolizumab. Per i pazienti che non rispondono alle terapie mediche si può valutare la possibilità dell’intervento chirurgico di resezione del colon.