ABIO Associazione per il Bambino in Ospedale

Associazione di volontariato attivo

SEDE CENTRALE:

via Bessarione, 27
20139 Milano


SEDE c/o NIGUARDA:

I volontari sono presenti presso il Dipartimento Materno Infantile e gli Ambulatori Pediatrici.


PRESIDENTE: Vittorio Carnelli

ORARIO

lun-ven: 9.30-12.30/14.30-17.00



Sito Web: http://www.abiomilano.org
Email: segreteria@abiomilano.org
Telefono: 02 5691034
fax: 02 57303536
ATTIVITA'

Promuove l'umanizzazione dell'Ospedale e sdrammatizza l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie.



Il volontariato ABIO accoglie in Ospedale il bambino, lo assiste durante le visite ambulatoriali ed il ricovero, rende più accoglienti i reparti, garantisce una presenza amica accanto al bambino.



 



ABIO sta cercando proprio te

Nelle pediatrie italiane per accogliere e prendersi cura dei bambini in ospedale



5.000 volontari presenti in 200 reparti pediatrici, 650.000 ore di volontariato e 3.000 ore di formazione ogni anno: sono questi i numeri di ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale Onlus), che dal 1978 si prende cura dei piccoli pazienti nelle pediatrie di tutta Italia.Per farlo i volontari sanno che è necessario accogliere il bambino e la sua famiglia fin da quando entrano in ospedale.“Prendersi cura” significa anche proporre un gioco, un puzzle, la lettura di un libro, o semplicemente ascoltare; significa creare un ambiente accogliente, colorato, adeguato alle esigenze dei bambini; significa promuovere i loro diritti.Questo è l’impegno che ogni persona si assume nel momento in cui sceglie di diventare volontario ABIO: un compito importante, riconosciuto ormai come necessario dal personale dell’ospedale, da svolgere in un ambiente complesso per il quale è necessaria una specifica preparazione.



Persone speciali

Abbiamo raccolto la testimonianza di Marisa, volontaria da molti anni (14) e responsabile ABIO per la Pediatria di Niguarda. Ecco cosa si fa in un reparto, che è alla ricerca di nuove persone su cui poter contare per l’ampliamento e lo spostamento della struttura nel Blocco Nord.

Dopo il corso di formazione ho iniziato a frequentare il reparto di pediatria, e cosa ci faccio di preciso? Riduttivamente direi vado a giocare con i bambini ricoverati in ospedale ma non credo di fare solo questo, in realtà sto vicino a loro ed alle loro famiglie. Alcuni bambini sono ricoverati per brevi o lunghi periodi, altri solo per un giorno e poi a casa, altri ancora sono in attesa di una visita in ambulatorio che magari si fa attendere e come far passare meglio il tempo, se non giocando? Si possono fare mille cose: dalla costruzione di un puzzle, ad un gioco di società per i più grandi, ad un gioco con le carte, a degli indovinelli e magie, a bere molti the e mangiare tante torte rigorosamente finte preparate dai piccoli, fiori di carta e fogli da colorare e poi…libri letti a chi non può fare altro che ascoltare o semplicemente stare accanto ad un piccolino che dorme e la mamma va a bersi un caffè, accogliere i piccoli e loro famiglie all’arrivo in questo grande reparto pieni di interrogativi e paure. Ho visto tanti bambini, alcuni per poche ore, altri per più volte, altri ancora in diverse occasioni ed a tutti ho cercato di dare quel poco di “serenità” che si può trasmettere. Ho imparato che in linea di massima in ospedale c’è già tanta gente che si occupa della parte malata del bambino ed io mi occupo di quella sana che non vuole perdere tempo e vuole giocare, fare, che talvolta non vuole trovarsi in un letto ma che non può muoversi e quindi per quella parte vitale, giocosa, mai ferma di questi piccoli pazienti bisogna inventare soluzioni sempre nuove e diverse. 

Io ho voluto raccontarvi la mia esperienza e il mio punto di vista, ma ovviamente non solo sola, con me ci sono tante altre “semplici” volontarie ed ognuna di noi mette a disposizione mezza giornata del proprio tempo così che delle semplici persone si trasformino, ognuna a suo modo, in persone speciali che aiutano e portano un sorriso in ospedale. Chi riunisce tutte queste persone speciali è l’associazione che ci permette di formarci adeguatamente, che ci “sostiene” quando abbiamo problemi, che ci “fornisce” gli strumenti per giocare. Per tutti coloro che pensano di volere dare del tempo un invito a pensarci …ognuno proverà quanto si può ricevere da questi piccoli bambini mentre siamo noi a cercare di donare loro un sorriso, e quando vedrete nascere, dapprima incerto poi sempre più ampio un sorriso sui quei visi…allora capirete di essere persone speciali.

Ora ci attende una nuova sfida in previsione del trasferimento del reparto negli spazi più ampi del Blocco Nord in cui sarà richiesta una maggiore presenza e numero maggiore di volontari per cui vi invito a pensarci veramente: dare un po’ del proprio tempo soprattutto durante la settimana sia nella mattinata che nel pomeriggio. Vi aspettiamo.

Marisa Malvicini



Dalla Carta dei Diritti alla certificazione di ospedale “All’altezza dei bambini”

Nel 2008 Fondazione ABIO Italia, in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria, redige la Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale. Il documento riprende la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza adattandole all’attuale situazione italiana. Fondazione ABIO Italia ha messo a punto anche il Manuale per la certificazione della Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale, lo strumento per la valutazione della qualità dei servizi offerti dai reparti di pediatria che porta alla certificazione di ospedale “All’altezza dei bambini”. La pediatria di Niguarda è stata una delle prime in Italia a ricevere questa certificazione.