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Il cibo: la medicina che prendi 3 volte al dì!

Contro i calcoli renali: bere tanta acqua. Va bene anche quella del rubinetto.

Vero o falso?

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acqua
Ne abbiamo parlato con:
Maria Elisabetta
De Ferrari


Nefrologa

Delle vere e proprie pietruzze che si formano nel nostro corpo: sono i calcoli renali, un problema che interessa dal 5 al 10% della popolazione con un trend di crescita negli ultimi decenni, imputabile al maggior consumo di proteine animali nella nostra alimentazione. Ne abbiamo parlato con la nefrologa Maria Elisabetta De Ferrari, che segue i pazienti dell’Ambulatorio della Calcolosi e del Metabolismo Minerale.

I calcoli non sono tutti uguali…?
Ne esistono di diversi tipi: ci sono quelli più comuni formati dai sali di calcio, ci sono quelli di acido urico e quelli di struvite, conseguenti ad una particolare infezione urinaria. Poi ci possono essere quelli di cistina, causati da una rara patologia ereditaria. Per la diagnosi del tipo di calcolosi è essenziale analizzare la composizione del calcolo una volta espulso mediante un esame chimico o cristallografico.

Cosa consiglia a chi è incorso in una colica dovuta ai calcoli?
Intanto di non sottovalutare il fenomeno che potrebbe ripresentarsi nel tempo. Inoltre consiglio di effettuare delle analisi del sangue e delle urine per identificare i cosiddetti fattori di rischio metabolici. E’ poi importante eseguire dei controlli radiologici, come un’ecografia delle vie urinarie e/o una TAC all’addome senza contrasto. Inoltre anche un mal di schiena può essere un campanello d’allarme.

Oltre alla frantumazione ad onde d’urto con il litotritore ed i diversi farmaci per il trattamento, anche le abitudini alimentari giocano un ruolo importante?
La terapia comune per tutte le calcolosi prevede la diluizione urinaria: bere molti liquidi, molta acqua, va bene anche quella del rubinetto. Ci sono studi che lo confermano: avere un’idratazione giornaliera pari o superiore ai 2 litri limita le recidive, che sono frequenti per questo tipo di patologia. Un altro consiglio: ridurre sensibilmente il consumo di sale e di proteine animali, come carne, pesce e uova. Contrariamente a quello che si pensava fino a qualche anno fa, la dieta deve essere normo-calcica. Cioè non bisogna bandire alimenti come latte, formaggi e yogurt. In alcuni casi, questo poteva creare dei grossi problemi a livello scheletrico, soprattutto se il paziente aveva dei livelli alti di dispersione di calcio nelle urine.
In alcuni casi, infatti, calcoli e osteoporosi possono correlarsi.

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