“IN GRAVIDANZA PIÙ CAVOLI CONTRO LA SPINA BIFIDA, MA L’INTEGRAZIONE CON L’ACIDO FOLICO DEVE INIZIARE PRIMA DEL CONCEPIMENTO”
Le ricerche hanno confermato l’utilità dell’acido folico, contenuto in molti alimenti, per prevenire alcune malformazioni congenite a carico del tubo neurale. La più frequente, che può verificarsi in circa una gravidanza su 1300, è la spina bifida, un difetto dovuto alla mancata chiusura di una o più vertebre, che può comportare danni irreversibili agli arti inferiori del nascituro e complicanze di tipo neurologico. In più, la carenza di acido folico è stata associata, sia pure in misura minore, ad altre malformazioni congenite, come cardiopatie, labiopalatoschisi (il cosiddetto labbro leporino), difetti dell’apparato urinario o altre malformazioni che interessano gli arti. Quali sono le regole su cui impostare la prevenzione? L’abbiamo chiesto alla ginecologa Maria Pia Pisoni.
L’acido folico è contenuto negli alimenti?
Sì, l’acido folico è contenuto in buone quantità nelle verdure a foglia verde, come i cavoli, gli spinaci, i broccoli, gli asparagi e la lattuga. È presente nei legumi come i fagioli e i piselli, nei cereali, nel lievito di birra, in alcuni frutti come arance, fragole e nocciole e nel fegato. Una corretta alimentazione consente di coprire il fabbisogno giornaliero di 0,2 mg, tuttavia, considerato che i vari metodi di cottura e conservazione fanno perdere agli alimenti gran parte della quantità di acido folico e che in gravidanza il fabbisogno raddoppia, si comprende che per la futura mamma l’alimentazione non basta: occorre un’integrazione.
Qual è la dose giornaliera per una corretta integrazione?
La dose prevista per le donne sane è di 0,4 mg di acido folico al giorno. Sarà il ginecologo a valutare se la donna presenta fattori di rischio- ad esempio è affetta da particolari patologie o ha già avuto precedenti gravidanze con malformazioni del tubo neurale - e quindi se la dose deve essere incrementata.
Quando è necessario assumere l’acido folico?
Per una prevenzione efficace, l’acido folico deve essere assunto almeno uno- due mesi prima del concepimento e per tutto il primo trimestre di gravidanza. Questo perché la chiusura del tubo neurale avviene entro 30 giorni dal concepimento, generalmente tra il 17° e il 29° giorno di gravidanza. Programmare la gravidanza è necessario per iniziare in tempo l’integrazione. Va ricordato inoltre che l’assunzione per lunghi periodi di acido folico a piccoli dosaggi, come 0,4 mg, non ha controindicazioni.